avvenimenti di 50 anni fa ....... 1959

...questi gli accadimenti e gli argomenti di cui si parla in quest'anno, tratti dal:

Bollettino Parrocchiale " STELLA ALPINA"  redatto da don Aurelio Frezza
      dal gennaio 1959

.... per "non dimenticare".

Ancora unno "quieto" con poche novità. Si continua a parlare di "Organo in Chiesa", si accenna all'istituzione dell' Asilo ed all'allargamento della strada Costalissoio-Casada.

Scrive don Aurelio:

La cronaca

della Parrocchia non è tanto facile farla. Quanti sono assenti dal paese desidererebbero conoscere le novità e i fatti del paese. M pensa e ripensa, non si sa su che cosa fermare l'attenzione.

Vi domando: quando i familiari degli emigrati scrivono ai propri cari lontani, che cosa scrivono, oltre ai piccoli affari di famiglia? Diranno forse che qui il tempo è bello, che l'inverno è stato mite, con poca neve, che la salute, in genere, all'infuori delle solite influenze, è buona: e poi?

Il paese non offre possibilità di iniziative di rilievo e i giorni passano uguali gli uno agli altri  e le piccole cose che interessano la vita quotidiana non domandano di essere citate all'ordine del giorno.

E allora cosa scriverò? Ecco la domanda imbarazzante, che mi fa rimandare la stesura del bollettino.
Dirò della vita religiosa, delle funzioni, delle feste? Ma che cosa dirò di nuovo, se siamo sempre lì, alle cose d'ordinaria amministrazione?

Scriverò del tale che va all'ospedale, del tal'altro che ritorna guarito o delle iniezioni anti-polio, che qualcuno non vuole fare?

Parlerò dei bambini che vanno a scuola, di quelli che studiano e di quelli che non studiano?

Parlerò del cimitero, perchè il suo sopraintendente mi sta sempre alle costole?

Oppure dirò delle aspirazioni e dei progetti, che si fanno nei crocchi di persone, ma che restano sempre tali? O delle piccole beghe di regola?

Vedete anche voi che sarebbero cose noiose o ridicole. E la pagina della cronaca non si può riempire.

 

CAMPAGNA PRO ORGANO

L'articolo apparso sull'ultimo numéro di "Stella Alpina"   a proposito dell'organo, forse per la poca chiarezza dell'esposizione, è stato frainteso.

In quell 'articolo parlavo, si, dell'organo, ma poi sono passato a parlare dei bisogni della chiesa nel loro complesso e, quando citavo gli articoli dello Statuto, mi riferivo a questi bisogni in genere (manutenzione, migliorie, contributo spese ordinarie).

Ammesso e non concesso che l'organo sia UN LUSSO per la chiesa come può esserlo l'apparecchio Radio o televisivo per una famiglia, non possiamo dire che fossero e che siano lussi o capricci vari altri lavori e spese che, di anno in anno, sono stati prospettati: eppure si è sempre risposto negativamente o non si è risposto affatto.

Fatta eccezione per l'anno 1953, durante il quale l'Amministrazione è venuta incontro abbastanza sollecitamente e con la dovuta comprensione ai bisogni allora fatti presenti, nei 6 anni susseguenti non si è preso in considerazione nessuna proposta e nessun appello.

Mi sembra, quindi, che non fosse errato il mio ragionamento, quando richiamavo gli artt. 2 e 3 dello Statuto e dicevo: "la Chiesa, qui da voi, non può essere considerata una poveraccia, a cui non si dà retta o che si relega all'ultimo posto".

Ho sempre cercato di essere obbiettivo e non ho mai condiviso il giudizio di qualcuno che fa QUESTIONE DI PERSONE. Ho sempre pensato che esistessero veramente difficoltà finanziarie, per cui ero disposto a pazientare come sono disposto a pazientare ancora. Ma non vorrei che ci fossero di mezzo ostilità preconcette.

Se continuassi su questo tono, darei l'impressione d'esser mosso da interesse personale, come qualunque regoliere che chiede per la sua casa.                             

Ma voi capite che non è così. La chiesa non è mia. E' vostra. Ma c'e in qualche parte scritto che il Parroco, coadiuvato dalla Fabbriceria, deve curare la chiesa e quanto in essa contenuto e segnalare a chi di dovere le necessita occorrenti. E il Parroco lo fa, a scanso di sentirsi accusare di incuria o di vedersi incriminare per danni derivanti da mancata segnalazione.

E lo fa anche perché resti ben chiaro il principio che le cosiddette spese di culto sono a completo carico della Regola, e non di pochi fedeli.

Nel mese scorso è circolata la voce che io ora raccolgo a solo titolo di cronaca, che le 40 famiglie comproprietarie del bosco di Rové sarebbero, in grande maggioranza, favorevoli a devolvere gli utili, presenti e futuri, a beneficio dell'organo o della chiesa di Costalissoio. Qualunque possa essere la conclusione a cui i comproprietari arriveranno, rilevo intanto con piacere questo orientamento spontaneo, non sollecitato, che, insieme alle sottoscrizioni già operate, viene ad attenuare un po' il giudizio amaro fatto sopra.


RICORDO DI UNA DATA

Ho sempre sotto gli occhi una lunga lista di nomi di famiglie di Costalissoio , e di Casada con accanto dLLe cifre, che esprimono adesione ad una iniziativa, che questa volta non è partita da me. Questo elenco di nomi mi è particolarmente significativo e sarà conservato fra le mie carte personali, perché in testa vi è questa iscrizione, che riporto, non per lusingare il mio amor proprio, ma perché ne resti memoria :

« Nella lieta ricorrenza del 25° di Sacerdozio del nostro Rev.mo Parroco don Aurelio Frezza, i sottoscritti concorrono con tutto cuore e nelle loro possibilità all'acquisto di un regalo, regalo che oltre ad essere un ricordo di detto anniversario, possa anche dimostrare la nostra riconoscenza per le innumerevoli opère spirituali e materiali che ha svolto e svolge per il bene della Parrocchnia, ed il nostro sincero affetto ».

A parte il fatto che c'è una qualche amplificazione nelle espressioni, forse sfuggita all'entusiasmo dell'estensore della dedica, devo dire che ho gradito assai la dimostrazione di affetto e di riconoscenza, come ho gradito il regalo che mi è utile, sia per mio diversivo personale, sia come mezzo di istruzione ai ragazzi,sia corne ricordo che mi richiamerà un momento particolare della mia vita.                              ■

Su queste pagine non posso rifare la cronaca di quel giorno e elencare doni o citare persone o ringraziare questi e quegli, perché alla fine tutto si ridurebbe ad una auto-incensazione.

Credo invece opportuno richiamare un punto sul quale avevo particolarmente insistito la domenica successiva in chiesa.

E il punto era questo : il sacerdote lavora e si sacrifica per uno scopo ben più alto e più vasto che non sia quello di un funzionario statale o di un dipendente parastatale ; e questo scopo è il miglioramento morale della popolazione affidatagli, miglioramento inteso come vita più cristiana, in vista di un fine ultimo che non è il benessere temporale, ma la salvezza eterna.

Ora, dicevo, se questa è la sua preoccupazione, la ricompensa migliore, che si aspetta dai suoi parrocchiani, non sono i piccoli regali o i ringraziamenti del momento o gli elogi, ma qualche cosa di più : si aspetta una rispondenza più generosa e più générale ai suoi consigli, alle sue  raccomandazioni, ai suoi sforzi.

Un funzionario statale o un dipendente parastatale, quando il 27 del mese riceve il suo stipendio, è contento e soddisfatto, comunque siano andate le cose durante il mese ; il Sacerdote, invece, anche se ricevesse, oltre tutto il resto, pure una « fonovaligia », ma vedesse allargarsi intorno a se il deserto délla incomprensione, délla freddezza, della indifferenza, non potrebbe affatto essere contento. Non ci sarebbe nessun regalo che possa compensare la sua amarezza.

I béni materiali non fanno felice l'uomo, tanto meno il Sacerdote. Si dice che occorrono anche le soddisfazioni morali, le soddisfazioni che derivano dal buon successo del proprio lavoro, per accontentare un po' il cuor dell'uomo.

Gli auguri più indovinati che mi sono pervenuti, quel giorno, erano formulti press'a poco cosi : che il Signore Le dia maggiori soddisfazioni nel difficile lavoro che svolge.

Auguri che ho gradito molto e che spero si debbano, in qualche misura avverare.


ALL'ASILO INFANTILE

In seguito a domanda sottoscritta dalla quasi totalità dei capifamiglia, il Consiglio Comunale, nella seduta del 7 novem. 1959, prese in esame e approvò la proposta di chiedere il contributo statale per l'arredamento dei locali disponibili nel palazzo scolastico da adibirsi a sede dell'Asilo Infantile.

La pratica ora seguirà il suo corso e potrà arrivare in porto nell'anno prossimo. E' il primo passo, ma non il più difficile.Il problema serio sarà quello del funzionamento dell'Asilo, che bisognerà affrontare con coraggio.

Notiziario breve

La nostra zona, povera d'acque potabili, ha richiesto nuovi rilevanti lavori di captazione di sorgenti sparse. A Costalissoio, con fondi della Regola, è stato ultimato un nuovo lotto di vasche di raccolta e di una vasca grande di riserva.

La stessa Regola, con il contributo dello Stato, ha portato a termine un indovinato acquedotto in Val Visdende, che, imbrigliando una copiosa sorgente alle falde di Dignas, distribuisce un'acqua pura nella zona di Pra Marin, con notevole benefecio dei pascoli, delle stalle e delle case abitate.

A Casada pure, con il contributo dello Stato, è stata raccolta una nuova sorgente d'acqua che, immessa nelle vasche di riserva, dovrebbe ormai soddisfare tutti i bisogni di quella popolazione e togliere, una volta per sempre, una delle cause di contrasto.

La scorciatoia Campitello-Casada è stata resa più praticabile e più comoda e, con la gradinata finale, è diventata un elemento decorativo.

Ma il lavoro, che ha riscosso l'ammirazione almeno degli estranei al paese di Casada, è stato l'impianto della illuminazione pubblica, che ha fatto dire ad un commerciante di Presenaio: si vada a Casada a imparare come si fa!

La strada Costalissoio-Casada

Nella stessa seduta di cui sopra, il Consiglio Comunale deliberò di chiedere un Cantiere di lavoro, con il quale iniziare l'allargamento e la sistemazione della strada Casada-Costalissoio.

Anche questa è una buona notizia, seppure, con il sistema del Cantiere di Lavoro, dovranno passare degli anni buoni prima che la strada possa essere ultimata.

A mio giudizio, si dovrebbe tentare di sfruttare altre possibilità di finanziamento. .La strada è di vitale importanza per il paese, oltre che per il suo sviluppo: non può essere considerata una semplice strada inter-poderale o una strada secondaria da trattarsi con il contagocce del cantiere di lavoro.

I competenti ci dicono che, se nella peggiore delle ipotesi, si volesse o si dovesse chiedere un mutuo, di 20 milioni, con il contributo statale sugli interessi, questi venti milioni sarebbero agevolmente pagati, nel corso di 35 anni, con le economie che si avrebbero sulla spesa di manutenzione, che ogni anno si incontra.

Ma so che i debiti fanno paura !

Curiosità anagrafiche

Consultando i registri dei Nati e dei Morti nel decennio 1950-1959, ho scoperto i seguenti dati:

Costalissoio

Nati                                                                    Morti

1950-1959                                                         1950-1959

maschi   femmine                 totale

20              33                      53                          72

Casada
25              17                      42                          30

A Costalissoio abbiamo una forte eccedenza dei morti sui nati, a Casada i nati superano di parecchio i morti.

A Costalissoio, fra i nati abbiamo una forte prevalenza delle femmine (33) sui maschi (20) ; a Casada si verifica il fenomeno inverso: maschi 25, femmine 17.

Volendo stabilire la média annua, troviamo che a Costalissoio nascono n. 5,3 bambini all'anno (mentre i morti sono 7,2); a Casada invece nascono n. 4,2 bambini (mentre i morti sono 3 all'anno).

In riferimento all'Asilo, dato che i due paesi vogliono un Asilo proprio, se il ritmo delle nascite si mantiene su queste medie, e non è prevedibile che cambi, se non in meno, si può ritenere che i possibili fréquentanti la Scuola materna (3 classi) saranno circa 16 a Costalissoio e circa 13 a Casada.

Da questi dati è possibile trarre le più ovvie conclusioni, che lascio alla riflessione del lettori.

Statistica parrocchiale

Morti 19 5 9

1.  De Mario Paolo fu Luigi, di anni 86.

2.  Sacco Donatella di Oreste, di mesi 3.

3.  Comis Conte Giovanni, di anni 76.

4.  De Bettin Orsola fu Valentino di anni 53.

5.  Polzotto Brocchia Giovanni fu Agostino.

6.     Doriguzzi Igino fu Valentino di anni 57.

7.     Doriguzzi Aurelio fu Valentino di anni 52.

8.  Zaccaria Luigi fu Davide di anni 39.

9.  Comis Luigi fu Michèle di anni 79.

10. Somià Puro Luigi fu Luigi di anni 88.