...... piccolo diario......mese di settembre 2017
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Valentina è figlia di Liliana e nipote della nostra "Mariole" (De Mario Croz).
Vivono vicino a Lugano ma quando possono frequentano la loro casa di
Costalissoio-"sulla Costa". Impegnativi studi di ingegneria hanno portato
Valentina a laurearsi in questi giorni.
Mi scrive:
t
i invio la mia intervista che è stata pubblicata oggi su un giornale locale.Per superare i momenti di difficoltà e sconforto durante gli studi pensavo spesso a Costalissoio, che riusciva a darmi sempre l'energia per continuare.
Dal Comune di Santo Stefano di Cadore
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L'anagrafe parrocchiale pubblicata sul bollettino "La conquista" dell'autunno 2017. |
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mercoledì 20 sttembre Aria d'inverno! |
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Lucia (De Mario Casau) vive a Milano ma ogni estate frequenta la sua
casa in via S.Stefano. Ha "sulle spalle" tante primavere ma le porta in maniera invidiabile. Ha scritto, nel tempo, sentimenti-emozioni vissute. Scrive molto bene e allora, ogni tanto, il piacere di riportare queste testimonianze che ho chiesto e sono autorizzato a "trasmettere". Riccardo |
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Il bollettino parrocchiale di S.Stefano-Casada-Costalissoio "la Conquista", in distribuzione, pubblica uno scritto del nostro Giovanni De Bettin dal titolo:
Dal balcone della mia casa a Costalissoio osservo i versanti a sud sotto Danta,
a ovest fino a Padola, a est S. Stefano di Cadore con il monte Col. Abeti, abeti
e ancora abeti: famiglia Pinacee. L'unico ambiente vegetale, biotopo, ricopre
quasi l'intero Comelico. L'associazione di rare specie diverse si confonde
nell'insieme creando alla vista un'esclusiva, intonsa estensione verde dei
pendii boscati.
Il monte Col, quasi spoglio ai tempi, della mia giovinezza, ora si integra con
il resto del territorio. Si ode raramente il rumore delle valanghe di neve, che
preoccupavano invece gli abitanti delle case ai piedi della montagna. La fauna
stanziale è la stessa dei tempi remoti. In questo ambiente ecologico convivono
da sempre in reciproca relazione (biocenosi).
Il visitatore che non conosce il luogo, i paesi e la gente che li popola ha,
come prima impressione quella di un sito di pace e tranquillità. Se il
territorio ispira questi sentimenti, la realtà nel viverlo oggi è diversa per
scelta degli aborigeni. L'evoluzione dei popoli, tecnologia e automazione. ..
sinonimi di progresso, un elevato tenore di vita auspicato, un futuro migliore
di benessere dei figli, in alcuni casi il bisogno, ha liberato il vincolo che li
legava all'agricoltura.
I tanti fienili giacciono abbandonati e una civiltà rurale che legava l'intera
famiglia, padri, figli, nonni e nipoti, è scomparsa. La prepotenza
dell'industria è subentrata alla coltivazione della terra e ha creato "mostri"
di produzione (cibernetica!) che sostituiscono un numero enorme di lavoratori. I
disoccupati aumentano come pure i problemi per il sostentamento delle famiglie.
Nessun governo riesce a programmare e prevedere il loro futuro.
ALIMENTAZIONE DEL PASSATO
Nel recente passato, una popolazione doppia rispetto al presente viveva
nel territorio comelicese di agricoltura e di risorse del bosco, garantendo il
rinnovo generazionale e provvedendo in modo autonomo ai bisogni di una società
che sapeva accontentarsi dello stretto necessario.
In Comelico, fatta eccezione del morbo della "Spagnola" e di qualche altro
malanno, nessuno è mai morto di fame. La carestia si è fatta sentire nei periodi
bellici, con l'ammasso o la confìsca dei beni e la chiamata alle armi degli
uomini. Nei tempi ordinari l'autarchia di una terra avara è bastata a nutrire la
popolazione. Descrivo ed elenco l'alimentazione dell'epoca... granoturco e
granaglie, fornite dal fondaco della Magnifica Comunità di Cadore a prezzi
calmierati, venivano macinati in loco. Da notare che una quantità ordinaria di
granoturco maturava a S. Stefano.
Latte, formaggio e burro delle latterie turnarie, uova e patate, maiali, conigli
e polli... in estate verdura dell'orto e funghi... Lo scarso denaro derivava
dalla vendita di bovini, caprini e funghi e del legname per chi aveva un terreno
boscato. La Regola contribuiva come poteva, con manovalanze retribuite per
bosco, opere pubbliche o sgombero neve. Dava il sussidio di rifabbrico e
fabbisogno di case e fienili. Eccezionalmente ha distribuito, su richiesta dei
regolieri, derrate alimentari.
I TEMPI CAMBIANO E NOI CAMBIAMO CON ESSI
Le nuove generazioni passano inconsapevoli sopra la tradizionale società
degli anziani e sopra le spoglie degli antichi! Ma questa metamorfosi è giovata
a rendere la nostra vita più serena, più sociale, più disponibile all'incontro e
all'aiuto reciproco?
Alcuni di noi, resi sensibili ai bisogni e al dolore del prossimo sconosciuto,
talvolta per liberarsi da un senso di colpa per l'abbondanza e il tenore di
vita, elargisce il superfluo ai diseredati e affamati, che non riescono a uscire
dallo stato di sopravvivenza. Alcuni mossi da nobile sentire, pur non vivendo
nell'abbondanza, contribuiscono come possono all'assistenza o sopravvivenza dei
più poveri, con spirito di carità cristiana e rinunciando al marginale
voluttuario.
Nei tempi passati le occorrenze univano la gente del Comelico, oggigiorno la
"libertà dal bisogno" ha creato individualismo e indipendenza fra paesani e
parenti. La solidarietà si manifesta solo in casi di calamità o per aiuti
finanziari che riguardano il campo sociale. Talvolta l'aiuto alla singola
persona viene preso quasi come un'offesa, dalla la caparbietà e l'orgoglio del
montanaro che lo accetta solo in caso di estrema necessità.
CHE NE SARÀ DEL COMELICO?
Governanti e anche la gente comune parlano all'unisono di sviluppo con
l'incremento del turismo. Ma c'è la crisi in Italia, in Europa e nel mondo.
Attualmente un bosco di conifere e uno sterpeto spontaneo chiudono a tenaglia il
territorio. I prati impervi vengono sfalciati col contributo pubblico per
mantenere un ambiente ecologico in attesa di tempi migliori.
L'audacia sacrificale di alcuni agricoltori, dotati di mezzi efficienti per
sfalcio e raccolta del fieno, contribuisce a tenere pulito l'ambiente. I
proprietari dei terreni ringraziano. Pochi pensionati con nostalgia del passato,
per riempire il vuoto dell'età avanzata, continuano a mantenere una stalla con
un numero limitato di capi di bestiame. Questi eredi di un passato sopra
accennato godono di quel vissuto sereno che, in questi tempi, progresso ed
esigenze non necessarie (...e l'alto tenore di vita!) forse non permettono.
Se per molti il passato è sinonimo di miseria ergo, per lo scrivente e per i
lettori, è opportuno ricordare che l'operare in spirito di solidarietà coi meno
abbienti è un dovuto, e non un optional!
Giovanni De Bettin
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martedì 12 settembre - tardo pomeriggio Le previsioni meteo danno tempo in miglioramento ma al momento la situazione è quella documentata dalla foto......si vede e sopratutto "si sente!"
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martedì 12 settembre Aria d'autunno. Incominciano a fumare i
camini. Il tempo di riscoprire qualche parola dialettale che sta scomparendo: pirë' (ë chiusa e accentata) fuoco di breve durata che si accendeva nella stufa nelle mezze stagioni quando occorreva cucinare un po' o fare un caffé (fino all'avvento del gas). Probabilmente in italiano si potrebbe tradurre in "piccolo falò" che deriva dalla consuetudine dei boscaioli di scaldarsi il pasto nel bosco usufruendo di un po' di legnatico secco. |
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Proseguono i lavori presso la baita "Piazzolette".
Sono a buon punto le facciate esterne che presentano parti in legno antico che
ben inseriscono il manufatto nell'ambiente esterno al paese contrassegnato da
fienili.
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Molte le abitazioni, specialmente di residenti, si sono presentate per l'estate
coperte di fiori che sono un arricchimento estetico per l'intero paese. Impegno
finanziario ma sopratutto un costante lavoro di "manutenzione" vista l'estate
particolarmente calda e secca.
Tra le tante si distingue la casa della fam. Tommasini che a buon titolo ha
partecipato al concorso promosso dal Comune di S.Stefano "Balcone fiorito 2017".
Come si legge dal comunicato del Comune di S.Stefano si può votare
fino al prossimo 9 settembre. Credo sia opportuno sostenere questa
"nostra" candidatura anche perchè merita. Al link sotto tutti gli iscritti a facebook possono votare, dalla foto ben si riconoscere questa nostra casa. |
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https://www.facebook.com/media/set/?set=a.706038382919796.1073741840.245091672347805&type=3
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Altra particolarità ma sempre un abbellimento che si fa notare. La troviamo
nella casa posta ai primi numeri di via S.Stefano, casa ex Zaccaria "Bianco" ora
appartenente ad una famiglia del veneziano. La signora Anna, che si dichiara
autodidatta, ha preso per mano tutti gli scuri della facciata nord ed est e con
mano "capace" ha reso questi in una serie di quadri. Figure di animali di terra
al pian terreno, di cielo al secondo piano. Colori vivaci figure ben
proporzionate, come gia detto: "brava pittrice". Anche qui impegno e passione
che arrichiscono il paese.
Sul lato ovest, in rilievo un "folletto" (forse un antico abitante della casa)
....una figura che si sporge e compiaciuta guarda la piazza e il Comelico verso
ovest.
Brava signora Anna!
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nell'ambito della rassegna culturale
Oltre le porte organizzata dal Comune di Santo
Stefano di Cadore che per l'edizione 2017 ha come filo
conduttore il viaggio in tutte le sue sfaccettature,
presentiamo
AQVA (Non ci sarà la morte) di FILIPPO MELIS poesie e testimonianze che ripercorrono la strage del Vajont e tutte le altre disgrazie legate all'acqua venerdì 8 settembre 2017 presso la Sala Polifunzionale della Regola di Casada - h. 21.00 L'evento è realizzato in collaborazione con: - Biblioteca Comunale di Santo Stefano - Reteventi Provincia di Belluno Certi di incontrarvi per questa interessante serata con l'autore Filippo Melis, dalla Sardegna, grazie di condividere l'invito con i vostri contatti.
Cordiali saluti.
Lara Zandonella Piton
Consigliere Comunale
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Sulla strada per Costalta....un modo ecologico per la pulizia dell'ambiente. |
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domenica 3 settembre Brusco calo delle temperature, la neve arriva a circa 2200mt., aria d'autunno.... |
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venerdì 1 settembre 2017 Celebrata la "Giornata del Creato" per visitare la pagina dedicata cliccare sull'immagine >>>> |
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...dal foglio settimanale parrocchiale... |
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Gentilissimi,
il Comune di Santo Stefano di Cadore, in collaborazione
con Gruppo Alpini S.Stefano di Cadore (sezione A.N.A.),
vi invita alla |
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Segnalo con piacere quanto di produzione della Azienda Agricola
Medei che appartiene al nostro paese....fam. Bettina Piazza
....l'iniziativa già testata positivamente l'anno scorso della cena all'Albergo Gasperina a base di pollo della nostra azienda agricola MEDEI e birra Parnei. Occasione questa per assaggiare due prodotti del Comelico a Km 0. Eros Bettina Piazza
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Pillole di storia del mese di maggio 2017... Tratto dal libro "GUERRA E RESISTENZA IN CADORE" di Walter Musizza e Giovanni De Donà cliccare sull'immagine >>>
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Stazione Costalta
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