LE NOSTRE ORIGINI
(dal libro "NOTIZIE STORICHE DEL COMELICO" di Giovanni Fontana)

    Il Comelico ha sempre fatto parte del Cadore. La sua storia si identifica con la storia del Cadore, differenziandosi
soltanto nei primordi e, s'intende, per locali particolari vicende.
    Si può presumere, con molta attendibilità, che i primi abitanti si rifugiassero nelle impervie ed isolate valli comelicesi per sottrarsi agli eccidi, ai saccheggi ed alla sottomissione ai barbari che invasero ed occuparono l'Impero Romano d'Occidente.
    Il principale apporto di profughi pervenuti in Comelico, fu dato da coloro che abitavano la Pusteria, in seguito all'occupazione di quella Valle avvenuta nell'anno 565 dopo Cristo da parte dei Baiuvari (oggi bavaresi). Chi non fu ucciso o non si sottomise andò ad occupare le disabitate valli del Comelico, di Gardena, di Badia e di Livinallongo, valli Ladine.
    Sta di fatto che non si è mai avuto notizia di ritrovamenti archeologici in Comelico, né preistorici né romani.
(teoria proposta in forma dubitativa da Giovanni Fabbiani)

Di diverso parere sono:
 lo Zanderigo Rosòlo il quale afferma che :

Le origini della colonizzazione del Comèlico

 "Nelle valli estreme del Comelico e di Ampezzo sono documentate le proprietà delle vicinie del centro Cadore: in Comelico di Vigo, Domegge, Lozzo, Calalzo […]. È probabile che nello spazio di 3-4 secoli precedenti al XII, con la permanenza stagionale per il pascolo, si siano formati in queste valli estreme i primi villaggi" (Giandomenico Zanderigo Ròsolo, Appunti per la storia delle Regole del Cadore nei secoli XIII-XIV, Belluno, 1982).

e Cesco Frare che precisa:

"Dal fatto che […] le regole comeliane ebbero rapporti di comproprietà solo con Domegge, Arvaglo (Vigo-Oltrepiave) e Lorenzago, si desume che furono queste le regole-matrici dalle quali sciamarono i primi colonizzatori del Comelico. Più precisamente, il Comelico occidentale - tutto l'attuale Comelico superiore e parte di Danta - fu popolato da famiglie provenienti dalla vicìnia di Domegge, mentre il Comelico orientale - gli odierni comuni di S. Stefano e S. Pietro - da nuclei di persone dell'Oltrepiave. Singolare in questo contesto è la posizione di S. Nicolò, la cui regola partecipava sia dei pascoli della Val Digón e della Val Pàdola, sia di quelli della Val Visdende: non è dunque possibile stabilire in maniera univoca la provenienza dei suoi primi abitatori" (Piergiorgio Cesco-Frare, La monte e il monte: nomi e storie delle montagne del Comèlico, 1996).

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.....DEL CADORE-preistoria: ritrovamento di necropoli (cimiteri) a Lozzo, Pozzale, e Valle con tombe risalenti a 1000 anni avanti Cristo e di epoche posteriori i ritrovamenti di Lagole di Calalzo.
    Da questi ritrovamenti sappiamo che i Cadorini di allora erano armati, ben vestiti, conoscevano l'agricoltura e si può dire che i paesi erano assai popolati se tanto numerose erano le tombe.
    Un primo popolo giunto fino in Cadore, scendendo tra noi dal nord delle Alpi, forse per esercitare la caccia, fu il Ligure di origine indo-europea che occupava estesi territori dalla Francia meridionale alle Alpi orientali.
..........a sovrapporsi ai Liguri sarebbero giunti gli Illirici, cui appartiene la stirpe veneta, proveniente questi, molto probabilmente, dalla Carnia per il passo della Mauria.
    In un secondo tempo saranno giunti in Cadore anche i Veneti risalendo il Piave, quando l'invasione gallica li costrinse a rifugiarsi sui monti (sesto secolo avanti Cristo).
    I Veneti portarono nel Cadore semiselvaggio le civiltà del bronzo e del ferro, il commercio, l'industria e l'arte etrusca...(Lagole-museo di Pieve di Cadore).
    Certamente giunsero in Cadore anche i Celti o Galli; lo attesta il ritrovamento d'armi, dell'elmo gallico di Vallesella, ed inoltre lo documenta il dialetto della regione e lo stesso nome di Cadore è di origine Celtica da CATU - battaglia + BRIGUM -altura, roccaforte, cittadella.

 
Elmo in ferro (da Vallesella)  Manici e mestoli votivi usati a Làgole  per attingere l'acqua salutifera 
Daga o gladio, spada larga e corta con doppio taglio

......EPOCA ROMANA (115 avanti Cristo al 476)..... nel medio Cadore un notevole gruppo di abitanti.
......COSTRUZIONE DELLA VIA CLAUDIA AUGUSTA ALTINATE: ....verso il 100 dopo Cristo, congiungeva Altino(non lontano dalla foce del Piave) con Littamun (oggi S.Candido) e verso il Salisburghese  con percorso che si svolgeva anche in Cadore.

INVASIONI BARBARICHE (476 d.C.-888).....se gli Unni di Attila non arrivarono in Cadore, esso soggiacque alla dominazione degli Eruli di Odoacre (476-493) degli Ostrogoti di Teodorico (493-548) dei Franchi Merovingi (548-553) dei Bizantini (553-568) dei Longobardi (568-774) dei Franchi Carolingi (774-888).
    Sotto la lunga dominazione Longobarda il Cadore deve aver formato una "sculdascia" che era affidata ad un gruppo di circa 120 guerrieri con le loro famiglie aventi per capo lo "sculdascio". La sculdascia era divisa in 10 o 12 "decanie" (in cadorino deceni), in seguito ogni decania venne chiamata centenaro. Forse fin d'allora il Cadore ebbe la sua tradizionale ripartizione, che appresso riportiamo:
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- .....
-ComelicoSuperiore-con CandideCasamazzagno,Padola,Dosoledo,Costa,S.Nicolò,Gera e Mezza Danta di Sopra
-Comelico Inferiore - con S.Stefano, Trasaga, Mezza Danta di Sotto, Casada, Ronco, Costalissoio, Campolongo, S.Pietro, Stavello, Costalta, Valle e Presenaio.

FEUDALESIMO (888-1077).....Alla dominazione dei Longobardi successe quella dei Franchi ed ebbe inizio il feudalesimo.

I PATRIARCHI DI AQUILEIA ED I CAMINESI (1077-1420)    Nel 1077 l'Imperatore Enrico IV a Pavia cedeva al Patriarca di Aquileia il comitato del Friuli. Aveva così inizio il potere temporale dei Patriarchi i quali subinfeudarono il Cadore ai loro vassalli. Nel 1138 Alberto dei Conti di Collalto, lascia ai parenti da Camino, di Serravalle, parte del Cadore e dona libertà ad alcune famiglie cadorine. I Caminesi ebbero successivamente la completa investitura del Cadore.

IL DOMINIO VENEZIANO (dal 1420 al 1797)     ....terminato il dominio Caminesi........terminato così il potere temporale dei Patriarchi......La dedizione a Venezia chiesta dal Doge Tomaso MOCENIGO fu accettata di buon grado dai cadorini.......Quanto i Cadorini chiesero al Doge, fu da questi concesso e precisamente:
-   .......
-concediamo di osservare e di far osservare e custodire illesa ogni giurisdizione, immunità e libertà del Cadore e di Caprile e delle miniere di ferro e di non separarle dal Cadore.
-perdoniamo a tutti i Cadorini che in passato avessero commesso qualche azione contro Venezia.
    La serenissima riconosceva così ai Cadorini autonomia legislativa ed amministrativa, riconosceva ad essi la proprietà dei boschi e dei pascoli, l'uso gratuito delle acque ed esentava la proprietà da imposte e tasse.

L' ETA' NAPOLEONICA (1797-1813)      Venuta meno la protezione di Venezia che, ridottasi alla neutralità disarmata, deve assistere impotente all'invasione ed alla guerra degli eserciti stranieri nel suo territorio, i cadorini sono costretti a far buon viso sia all'uno sia all'altro dei contendenti, per limitare, per quanto possibile, le conseguenze delle ostilità belliche.
........ il 13 maggio 1797 per la prima volta giunge a Pieve di cadore un reparto di soldati francesi.

IL DOMINIO AUSTRIACO REGNO LOMBARDO VENETO (1813-1866)       .....L'anno 1812 vede declinare l'astro di Napoleone.....      Nell'ottobre 1813 il Cadore è occupato dagli austriaci      ......L'Ampezzano e più naturalmente Dobbiaco cessano di far parte del distretto cadorino. Il 7 aprile 1815 viene costituito il Regno Lombardo-Veneto.

DAL 1866 L'ANNESSIONE ALL' ITALIA