Si legge di frequente nella cronaca locale di orsi immortalati dalle "trappole fotografiche" poste in vari luoghi della nostra provincia e nel Veneto in particolare. Sbranano asini e pecore e devastano alveari. Come per tante cose i pareri sono diversi: chi vuol "tenerseli" e colonizzare l'ambiente, chi vuol "farli fuori" e piazza esche avvelenate, chi vorrebbe soltanto poterli "rinviare da dove sono venuti. Come riporta la cronaca sotto descritta, nei secoli scorsi il dubbio non esisteva, erano premiati i cacciatori e comunque il pericolo si risolveva "alla radice".
Se soggiornasse nei nostri boschi andremmo a funghi e a passeggiare tranquillamente?
1633, ottobre - Un orso reca gravi danni a Casamazzagno.
1638, aprile 13 - Preso l’orso in un tamaio costruito dal signor Giacomo Gera e da Bartolomeo Doriga, notai.
1688, maggio 23 - Lucia Zambelli de Michiel è sbranata da un orso nel boschetto dei Gera di fronte all’abitato di Sopalù.
690, giugno 21 - Pietro De Martin di Pietro di Dosoledo, di anni 12, venne dilaniato ed ucciso da un orso, mentre era al pascolo in Selvapiana.
1695 - Ucciso un orso a Selvapiana.
1705 - Uccisi un orso a Rinfreddo e un altro in Digon.
1709 - In Silvella si uccide un orso.
1729 - Tale Pietro Janes-Fus uccise un orso in Prese ed ebbe in premio dal Centenaro venete lire 8.
1745, giugno 30 - Il Consiglio comunale approva l’assegnazione della vizza "dietro Prese" detta poi di San Lucano alla Chiesa di Casamazzagno. Si racconta esservi stato un solo voto contrario e che la notte seguente l’orso (quello fatidico di San Lucano ?) sfondata la porta di stalla, sbranasse due buoi di colui che fu avverso all’assegnazione della vizza al Santo.