Pillole di storia del mese di MAGGIO 2018

Dal bel libro che la prof. Anna Comis (insegnate a Pieve di Cadore) ha dedicato ai suoi genitori ed al paese di origine: Casada.
Pubblicato nel 2003

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Copiate parti che sono comuni ai nostri paesi.

(Il regolamento comunale di fine 800 inizio 900 imponeva....)

Per avere diritto al rifabbrico i frazionisti dovevano rispettare le norme previste dal regolamento e dai relativi progetti. Nelle dimore che sorgevano in pendio, l'ingresso delle abitazioni si trovava a pianoterra e di fianco, sul lato meglio esposto. In quelle che erano state edificate su terreni pianeggianti o in debolissimo pendio, l’ingresso si trovava al centro della facciata a valle. L’ingresso immetteva in una “loda” (corridoio) dalla quale si entrava in cucina e in qualche caso nella cantina poste entrambe a monte; sul lato sinistro di chi entrava, c’era la “stua” (tinello) che sorgeva nell’angolo meglio esposto della casa. Al centro della cucina c’era il “larin” (focolare) dove si trovava sempre un “brondin” per l’acqua calda, sormontato dalla tradizionale “napa” (cappa). Attorno al “larin” erano disposte alte panche su due o tre lati. La “stua” era all’interno tutta rivestita di tavole lignee, piallate e verniciate. Essa era l’ambiente nel quale, durante la cattiva stagione, la famiglia trascorreva la maggior parte delle ore. Vi era sempre un grande “forno” (stufa) murata a volta con il relativo “soraforno”. Il forno era sempre addossato alla parete della “loda” sulla quale si apriva l’apertura per il fuoco. Oltre che per il riscaldamento il “forno” serviva alle volte per cucinare il pane di segale o la “peta” dolce tipico. In fondo al corridoio si trovava la scala lignea che portava ai piani superiori dove c’erano per lo più stanze. Dal pianerottolo delle scale, spesso si accedeva al gabinetto. L’ampia soffitta veniva utilizzata anche per mettere ad asciugare i prodotti agricoli e la legna. Le case di legno sopravvissute a questo rifabbrico ricevettero il colpo di grazia nel secondo dopoguerra con la ricostituzione delle antiche proprietà regoliere che concessero contributi a quanti costruirono una casa nuova o rimodernarono radicalmente la vecchia eliminando le costruzioni in legno, un pericolo potenziale in caso d’incendio. Molte case costruite con sasso a vista negli anni ’50 ebbero l’intonacatura con tinteggiature intonate e rifacimenti interni. Altre case furono costruite negli anni ’60.

....alla prossima puntata...