Pillole di storia del mese di NOVEMBRE 2015...

Tratto dal libro "GUERRA E RESISTENZA IN CADORE"

di Walter Musizza e Giovanni De Donà

 

(Capitolo "Gli avvenimenti dell'agosto 1944 e l'arrivo del capitano Hall")

 

 

...siamo nel 1944 - estratto che riguarda il nostro Comelico...

Capitano R. S. G. Hall, paracadutato in Carnia il 1° del mese, o addirittura prima, a fine luglio. La vicenda dell'ufficiale americano è davvero singolare e riempie ancor oggi di meraviglia per i suoi drammatici risvolti e soprattutto per l’ardimento che l’ha sottesa dal principio alla fine e che non resta certo inficiato dalla personalità "conservatrice" del personaggio. Brillante ufficiale del Genio, laurea­tosi ad Harvard ed ammiratore già da tempo delle nostre Dolomiti, era stato aggregato alla Missione Mercury-Eagle ed il 1° agosto era stato trasportato in aereo da Brindisi fino in Carnia ed ivi paracadu­tato. Il suo arrivo si inquadra nella strategia alleata di quei mesi, tesa ad influenzare in vari modi l’attività partigiana sulle Alpi con l'invio sul posto di ardimentosi ufficiali, con il compito di programmare aviolanci di armi e rifornimenti, di fornire precise informazioni sul­le vie di comunicazione esistenti e di preparare atti di sabotaggio a strade ed infrastrutture.

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Dopo aver stazionato nella zona di Preone, Ampezzo, Ovasta e Comeglians, operando ricognizioni sulla Creta Forata ed organiz­zando sabotaggi a diversi ponti ferroviari, Hall ebbe il primo con­tatto con un responsabile del Cadore il giorno 11 agosto: con lui probabilmente parlò di un "lavoro" a Sesto di Pusteria, di un'altra operazione alle installazioni di Ladro e di prossimi aviolanci alleati in zona. Secondo G. Gallo, Hall, conferitosi i gradi di Capitano già il 12 agosto, anche se la nomina ufficiale arrivò solo il 7 dicembre, pretendeva di costituire una missione autonoma, per cui si sarebbe scontrato duramente con il Magg. Smith, che praticamente lo avreb­be invitato ad andarsene dalla Carnia. Quello stesso 12 agosto il par­tigiano Giovanni Osvaldo Ciani "Giaco", di S. Stefano, con la scorta di Enzo Comis, lo accompagnò in bicicletta da Ovasta a Forcella Lavardet, dove poi venne a prelevarlo con un sidecar Dino Buzzo "Norman", del G.A.P. di S. Stefano, per portarlo in Val Visdende con la scorta di Aldo Baldissarutti "Baldo" di S. Stefano.

Il giorno 14 agosto organizzava con Giacomo Zambelli Peschei "Barbin" ("Jake") di Candide un attentato al ponte del Pissandolo, sulla strada per il Passo di Monte Croce Comelico, e subito dopo si spostava in un fienile della Val Visdende, attraversando Costa e Monte Zovo, accompagnatovi da "Jake", e sistemandosi quindi in un sottotetto aperto di una fattoria, sotto la scorta di due giovani, F. e G., che avrebbero persuaso con 200 lire e qualche minaccia il pro­prietario della casa a star zitto e a non farsi vedere lì.

In un primo momento Hall preferì allontanarsi dalla casa con tutta la sua roba e dormire nei boschi, ma poi, anche per la pioggia insistente, decise di ritornare alla base, chiedendo espressamente a

Ivo Bergamin "Bosco", Comandante di Compagnia del Battaglione Oberdan, sempre attraverso i due giovani, una vera guardia del cor­po di soldati e non "ragazzi che pensano si tratti di una via di mezzo fra un picnic e una gita di caccia".

Salì sul M. Schiaron ed operò varie ricognizioni sul terreno per preparare gli attesi aviolanci e per studiare attentati ad un ponte di Sappada e a non ben identificati impianti nella zona di Landro.

La baita della Val Visdende che lo ospitava si trovava sopra "Prà della Fratta", a "Prà Schiaròn", ed era proprietà di gente di Costalta: qui, per tutto il mese di agosto, con l'aiuto dei partigiani, tra cui Cesare De Mattia, Mario De Candido, Vasco Buzzo Salèr "Zambo” e Luigi Solagna "Fischio", Hall allestì e tenne pronto un campo di atterraggio per un aviolancio alleato, atteso proprio a "Pramarino”.